martedì 22 settembre 2009

BSOD Bad Pool Caller - Nero Essentials





Giorni fa mi è capitato di dover avviare Windows XP in Safe Mode ma la triste schermata blu della BSOD, accompagnata dal solito criptico messaggio, mi impediva di accedere alla modalità.

La BSOD sarebbe il diminutivo di Blue Screen of Death ossia la Schermata Blu della Morte, che si manifesta quando il sistema operativo di Windows incontra qualche problema tecnico hardware o software, il più delle volte dovuto a driver, periferiche non compatibili o danneggiate o virus.

Dopo due o tre bestemmie pensando che la causa fosse qualche virus del cacchio, mi sono annotato il codice dello BSOD, che era il seguente:

Bad Pool Caller
0X000000C2
0X00000007
0X00000CD4
0XC033F175
0XF77D0AF8

Avviata una ricerca nel Web trovavo tre possibili cause al problema, una delle quali era riferita ad un insospettabile programma:

Nero 7 Essentials il programma di masterizzazione.


Infatti, disinstallandolo, finalmente riuscivo ad accedere al Safe Mode.

Quindi se vi dovesse capitare di avere una BSOD con i codici che ho riportato, andate a cercare la causa in una eventuale installazione di Nero.

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lunedì 21 settembre 2009

La Beffa Del Reddito Minimo Garantito: Tagliati Fuori gli Over 44 e i più Giovani!





Nella seduta del 4 marzo 2009 il Consiglio regionale del Lazio ha approvato la legge:
"Istituzione del reddito minimo garantito. Sostegno al reddito per disoccupati, inoccupati e precari" (legge regionale 20 marzo 2009, n.4, pubblicata sul BURL n.12 del 28 marzo 2009).
Il provvedimento, primo in Italia ed avente carattere sperimentale, prevede l'erogazione di una somma di denaro non superiore a 7.000,00 euro l'anno (pari a circa 580 euro mensili). Fonte Portalavoro.Regione.Lazio

L'annuncio qualche mese fa di questa lodevole iniziativa sembrava promettere bene, soprattutto perchè l'Italia era, ed è ancora, tra i pochi Paesi europei sottosviluppati che ancora non hanno adottato politiche di sussidio alla disoccupazione.

C'è da dire anche, tra l'altro, che questa è solamente un'iniziativa Regionale, quindi limitata agli appartenenti della Regione Lazio, ma comunque è pur sempre un'iniziativa da lodare, almeno a prima vista, per il suo apparente impegno verso quei cittadini che si trovano in difficoltà a causa della mancanza di lavoro.

Ho detto "sembrava promettere bene" perchè, come al solito, come vedremo più avanti, si tratta dell'ennesima presa per il culo per la maggior parte di quell'esercito di cittadini italiani (in questo caso laziali) che si ritrovano nel tragico limbo della disoccupazione, l'ennesimo misero mezzuccio-slogan political-propagandistico che favorisce "pochi eletti " a discapito dei molti, moltissimi esclusi, l'ennesimo fumo negli occhi e l'ennesima guerra tra poveri.

Infatti, inizialmente, tra i requisiti richiesti per poter fare domanda di accesso al sussidio non veniva fatto accenno alcuno verso esclusioni legate all'età dei richiedenti (come era giusto dover essere), tranne che, ovviamente la residenza o domicilio nel Lazio e il non aver percepito (giustamente) tot reddito annuale.

Evidentemente, conti e statistiche alla mano, chi successivamente ha RIdefinito le "caratteristiche" di esclusione di accesso alla domanda, deve aver maliziosamente appurato che "proprio gli esclusi" sono la fetta di popolazione che maggiormente potrebbe usufruire del sussidio, poichè effettivamente versa nel problema della disoccupazione in modo più marcato rispetto la fascia di età a cui è stata data la possibilità di accesso (per carità, sicuramente anche in questa fascia ci saranno moltissime persone bisognose, ma va detto anche che gli esclusi, statisticamente, sono molti di più, quindi come al solito, è una guerra tra poveri e poveracci).

Quello che più sconcerta è che non è stato chiarito il motivo di questa ingiusta discriminazione, trattando gli esclusi come persone indegne anche di una spiegazione!

Ma vediamo chi, secondo questa "splendida" iniziativa, può avere accesso alla domanda e chi non può:

i beneficiari che possono presentare la domanda di accesso alle prestazioni sono le disoccupate ed i disoccupati tra i 30 ed i 44 anni.

Sono quindi incredibilmente esclusi tutti coloro che appartengono alla fascia di età compresa tra i 18 e i 29 anni per i più giovani (senza considerare quella che va dai 15 ai 18) e gli over 44.


Non bisogna essere delle cime per capire che proprio gli esclusi sono coloro che maggiormente sono colpiti dalla disoccupazione, basta analizzare i dati statistici ufficiali relativi alle fasce percentuali di età che effettivamente sono occupate e quelle che lo sono meno, i quali evidenziano come la fascia di età favorita dai dementi che hanno predisposto le regole per il sussidio, sia anche quella che ha più probabilità di lavorare, al contrario di quella esclusa:

Tassi di occupazione 2007 in Italia per fasce d'età - fonte CCIAA su dati ISTAT:

da 15 a 24      25 %
da 25 a 34      70 %
da 35 a 44      77 %
da 55 in poi    15 %

Poi:

"Tasso occupati Provincia Venezia:
Fino a 24 anni      12 %
da 25 a 29 anni   27 %
da 35 anni e oltre  8 %
(fonte Provincia di Venezia )"

"Il divario si fa fortissimo per il tasso di occupazione nella fascia di età 55-64 anni. In Italia esso raggiunge appena il 32,5%: quasi 13 punti percentuali sotto la media dell’UE; 25 punti percentuali sotto quello del Regno Unito; meno della metà di quello svedese.
(Fonte sis-statistica )"

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martedì 18 marzo 2008

Aiutiamo il Popolo del Tibet!!




SOLIDARIETA' AL TIBET

L'esasperazione del popolo Tibetano nei confronti degli invasori cinesi è arrivata al culmine.
Una popolazione notoriamente conosciuta in tutto il mondo per la sua amabile e pacata riservatezza, per arrivare al punto di esplodere tutta la sua rabbia contro la potente Cina, come ha fatto il 14 marzo scorso con gli scontri a Lhasa (località del Tibet), vuol dire che è arrivata al suo limite massimo di sopportazione, e ce ne vuole!!!

Immagine: tibetani a terra deceduti nello scontro sferrato dai militari cinesi (fonte Tibetan Center for Human Rights and Democracy)



Purtroppo la noncuranza generale dei media, dovuta all'appoggio di sporchi interessi economici che molto spesso prevalgono sui diritti civili di un popolo (vedasi anche il silenzio sulla Birmania), non permette di far conoscere a fondo la triste realtà che sta attraversando questa povera gente; come al solito l'informazione è carente. La libertà è un bene sacro e il XXI secolo, che nell'immaginario collettivo sarebbe dovuto essere l'epoca delle astronavi, è ancora ben lontano dall'aver raggiunto un minimo di coscienza civile qui sulla Terra. Fortunatamente il Web offre l'opportunità di approfondire e capire meglio ciò che viene taciuto o nascosto per interesse o superficialità.

Nel 1949 l'armata cinese (con il benestare della Russia) invadeva il Tibet e, da allora, la sua popolazione è stata sottoposta ad ogni genere di vessazione e sopruso più o meno conosciuto dal resto del mondo.
Il Dalai Lama, principale esponente spirituale buddista del Tibet (come il Papa per i cristiani), per evitare di essere deportato dai cinesi, chiese asilo politico all'India, che lo accolse fino ai nostri giorni. Dall'India, il Dalai Lama, fu messo in condizione di poter esercitare un'opera di informazione internazionale e aiuto per le tristi condizioni di vita del suo popolo, costretto alla prepotente sottomissione della Cina.

Di seguito pubblico il contenuto di alcune mail speditemi da amici che ben illustrano il susseguirsi degli eventi che è sfociato nella violenza cinese:

"Dehra, 13 marzo 2008
Tenzin Tsundue, il noto poeta e attivista tibetano che aveva da tempo dichiarato la sua volontà di tornare in Tibet ed era tra i partecipanti alla "Marcia" è stato arrestato per primo e viene detenuto in un luogo sconosciuto mentre gli altri marciatori tibetani sono agli arresti in tre celle della stazione di polizia della cittadina di Jawalaji dopo essere stati portati via su cinque cellulari. I partecipanti alla "Marcia" non tibetani si trovano adesso all'esterno della stazione di polizia e hanno dichiarato uno sciopero della fame indefinito, chiedendo a tutti i tibetani -dentro e fuori il Tibet- così come agli amici del Tibet ovunque nel mondo di mobilitarsi immediatamente affinché gli arrestati siano subito rilasciati e la "Marcia Verso il Tibet" possa riprendere. Tutti qui sottolineano la grande importanza della mobilitazione e, soprattutto, della circolazione più estesa possibile delle immagini e delle notizie di quanto sta succedendo. La determinazione di tibetani e sostenitori è fortissima e gli avvenimenti di questi giorni stanno suscitando un'emozione e una volontà di lottare per la liberazione del Tibet che da tempo non si vedeva all'interno della comunità dei rifugiati. Giungono messaggi di solidarietà da tutto l'universo dei profughi, sia in India sia all'estero, e grazie ai telefoni portatili, alle trasmissioni radio e al passaparola, le notizie della "Marcia" riescono ad arrivare in Tibet dove sono accolte con entusiasmo come provano le manifestazioni di questi giorni. Adesso è importantissimo che continui, e se possibile cresca ancora di più, la capacità di far circolare il maggior numero di informazioni possibili sugli avvenimenti di questi giorni. Così come è fondamentale che nascano ovunque sia possibile, iniziative di appoggio e sostegno alla lotta dei marciatori e si chieda alle autorità indiane di consentire che una manifestazione pacifica, non violenta e che si ispira alla tradizione gandhiana possa continuare nella democratica India.

Karma C.

Dhera, distretto di Kangra, 13 marzo 2008
E' arrivata adesso la polizia in forze e ha arrestato tutti e cento i marciatori tibetani più una decina di sostenitori stranieri tra cui diverse donne. L'azione della polizia è stata molto decisa e ferma ma non ci sono state violenze contro i manifestanti. Al momento non abbiamo notizie su dove siano stati portati. I manifestanti si sono incatenati gli uni agli altri e non hanno opposto resistenza ma si sono limitati a gridere slogan inneggianti al Tibet e alla non violenza gandhiana. Mentre la marcia stava procedendo lungo la via che porta alla cittadina di Kangra, oltre un centinaio di poliziotti scesi da quattro pulmann hanno bloccato la strada e proceduto agli arresti. Ripeto, tutti e cento i marciatori tibetani sono stati portati via insieme ad oltre dieci sostenitori stranieri. Le cinque organizzazioni non governative hanno comunque fatto sapere che in località che non possiamo rivelare ci sono già altri volontari pronti a riprendere la "Marcia Verso il Tibet" che quindi non dovrebbe fermarsi ma riprendere. Mentre i marciatori venivano arrestati e portati via gridavano ai giornalisti presenti di scrivere la verità sulla situazione in Tibet e sulle condizioni di vita dei tibetani e continuare a informare il mondo di quanto sta succedendo.

Dhera, distretto di Kangra, 13 marzo 2008

Tra gli arrestati ci sono Lobsang Yeshi, uno dei tre coordinatori nazionali della "Marcia Verso il Tibet" e Choeying, coordinatore nazionale della sezione indiana di Students for Free Tibet.

(corrispondente dalla "Marcia Verso il Tibet" per: Il Blog di Piero Verni (www.olistica.tv);
Dossier Tibet (www.dossiertibet.it);
Associazione Italia-Tibet (www.italiatibet.org)"




"Centinaia di Tibetani arrestati nella notte durante i rastrellamenti della polizia. A Lhasa ci sono ancora sacche di resistenza. In molti edifici del centro storico vi sono giovani armati di bastoni, sassi e coltelli pronti ad affrontare i mitra della polizia comunista. Le prigioni (Laogai) Bomi, Powo Tramo, Chushur, Drapchi e Shengyebo sono stracolme di rivoltosi. 40 studenti picchiati ed arrestati in Marthang. La rivolta si è estesa a Labrang, le contee di Ngapa e Regbong e a tutta la regione dell'Amdo. Scontri e proteste sono registrati anche nelle vicine province cinesi dello Sichuan, Qinghai e Gansu. La censura Cinese, con la conscia complicità di una parte dei nostri mass media, fa uscire solo le immagini e le notizie che gli convengono. Presto l'attenzione dei media e le dichiarazioni di comodo dei nostri politici cesseranno in onore al dio profitto e al servizio del grande capitale. Si prepara quindi una nuova tragedia, un nuovo massacro, probabilmente peggio di quello di Piazza Tiananmen. Come nel caso della Birmania, dove si continua a morire e ad essere incarcerati in nome della libertà, calerà presto una cortina di ferro sul Tibet.

L'unica speranza per i studenti, lavoratori ed i monaci tibetani siamo noi ! Chiediamo a tutti di fare quello che possono. Il regime comunista cinese ed i loro complici in occidente vogliono che noi pensiamo che "..non possiamo fare nulla..." Falso !!! "

"Kathmandu', 17 marzo
Un nuovo ed orrendo genocidio sta avvenendo in Tibet in questi giorni.
I mezzi d'informazione non sanno, o non vogliono sapere, o hanno paura di sbilanciarsi, quello che sta accadendo realmente a Lhasa ed in tutto il Tibet. Quando parlano di circa 80 morti, o se citano le fonti cinesi parlano addirittura di 10 morti (!), non hanno idea di quanto siano lontani dalla realtà. Ora noi siamo a Kathmandu, Nepal; ieri, domenica 16 marzo, un nostro amico Tibetano è riuscito a parlare con suo fratello a Lhasa. Il fratello gli ha detto di aver assistito personalmente ad uno dei tanti massacri: UNA FOLLA DI CIRCA 300-400 TIBETANI E' STATA CIRCONDATA DALL'ESERCITO IN UN'AREA DIETRO IL POTALA ( L'ANTICA RESIDENZA DEL DALAI LAMA A LHASA), E LUI LI HA VISTI MASSACRARE TUTTI A MITRAGLIATE!!!
Se questo è un episodio, (che non sapremo mai dai media), quanti altri ne stanno accadendo in tutto il Tibet?
Ciò che viene riferito dai media è solo una frazione della realtà, è sempre cosi.
In Tibet si sta nuovamente consumando il tentativo di far tacere per sempre un popolo innocente, un popolo che non ha altro scopo che coltivare il proprio intento spirituale.
Una cultura unicamente devota alla Saggezza, e che ritiene la Compassione il potere più grande e definitivo.
Tutto ciò è percepito dal governo cinese, nella sua follia di potere e dominio, nella sua ottusità cieca e senza senso, come una grande minaccia. Per questo non hanno esitato, e non esiteranno, a farli tacere e distruggerli in ogni modo.

Vi prego di aiutare il Tibet con ogni mezzo, e di far sapere con tutto lo sforzo possibile da ognuno di noi, ciò che sta realmente accadendo. "

"Tibet in fiamme: Si estende la rivolta contro il regime coloniale cinese.
Le notizie fortunosamente raccolte oggi nel Tibet occupato parlano di decine di manifestazioni represse nel sangue e le vittime sono ormai centinaia. La rivolta ha raggiunto l'Amdo e il Kham e persino in Cina oggi gli studenti hanno inscenato manifestazioni in solidarietà con i giovani tibetani in rivolta.Perchè quelli che stanno affrontando a mani nude i blindati dell'esercito di ³liberazione²cinese sono in maggioranza giovani, sia laici che religiosi. Hanno capito che questa potrebbe essere l'ultima occasione per liberarsi del giogo cinese e non sono disposti ad arrendersi ai diktat dei collaborazionisti. Sanno infatti che le deportazioni in atto nel paese delle nevi ( 900.000 pastori nomadi e contadini deportati nei nuovi "villaggi socialisti") rappresentano la "soluzione finale" della questione tibetana. Sanno anche che il mondo libero li ha abbandonati e che non possono fare affidamento che sulle loro sole forze.
Oggi, prima di essere ucciso dalla polizia, un giovane monaco gridava "Ora o mai più!!".

Questo grido deve valere anche per noi. Questa è l'ultima occasione per dimostrare al mondo che non siamo disposti ad assistere impotenti all'ennesimo eccidio di chi chiede libertà e giustizia.


Oltre a gridare nelle piazze e nelle strade la nostra rabbia dobbiamo fare l'unica cosa che in questo momento potrebbe forse arginare la furia omicida degli autocrati di Pechino: boicottare i Giochi Olimpici!

Claudio Tecchio"

COSA SI PUO' E SI DEVE FARE


Supportiamo l'eroica resistenza del popolo Tibetano.

Uno dei principi fondamentali della Carta Olimpica recita:
"Qualunque forma di discriminazione nei confronti di paesi e persone per motivi razziali, religiosi, politici, di sesso e per altri aspetti è incompatibile con il Movimento Olimpico" (articolo 5)."

Come d'uso dal 1993, la Cina in quanto paese ospite delle Olimpiadi, lo scorso 31 ottobre ha introdotto una Risoluzione all'ONU dal titolo: "Costruire un mondo migliore e pacifico attraverso lo sport e gli ideali Olimpici" intesa a dare sostanza agli ideali Olimpici di pace, amicizia, comprensione globale: il fatto che proprio la Cina quest'anno abbia introdotto una tale Risoluzione è una lampante contraddizione con l'occupazione militare e la brutale repressione in Tibet.

Il Tibet come la Birmania: si stanno verificando gli stessi soprusi, la stessa soppressione delle libertà umane, civili e religiose. In Tibet, come in Birmania, le rivolte di massa sono guidate dai monaci buddhisti, saldando la componente religiosa della società a quella politica per chiedere un cambiamento di regime. Nei filmati d'archivio delle manifestazioni del 1988 in Tibet vediamo ovunque violenza, pestaggi, sangue, poliziotti che picchiano monaci, li prendono a bastonate, li trascinano fuori dai monasteri.

I monaci tibetani conoscono da tanto tempo la repressione militare. I carri armati dell'esercito cinese hanno iniziato la drammatica invasione del territorio tibetano sin dai primi anni '50, soffocando nel sangue l'eroica resistenza tibetana, e stroncando tutti i tentativi di dialogo.
La Cina è il principale partner economico, politico e militare della giunta dei generali di Rangoon. La Cina già controlla l'economia di tutto il nord della Birmania, dove addirittura la moneta corrente è lo Yuan cinese, i contratti di telefonia mobile si pagano a Pechino e non a Rangoon.

Spesso Tibet e Birmania, nell'immaginazione occidentale sono considerati paradisi turistici, luoghi d'evasione e di sogno, con la complicità dei mezzi di "distrazione di massa" e dei tour operator che incoraggiano un viaggiare inconsapevole purché lucroso.

Ma per i tibetani il loro è un Paese oppresso da più di mezzo secolo di brutale dittatura militare che reprime violentemente ogni forma di dissenso. I tibetani, sotto il regime cinese, sono privati di tutti quei diritti che diamo per scontati e garantiti, quali la libertà di parola e di assemblea. Chiunque venga sorpreso ad esercitare questi diritti viene messo in prigione.

A seguito della rivolta popolare di Lhasa del 1959, soffocata nel sangue, che ha visto l'esilio del Dalai Lama e di migliaia di tibetani, circa un milione e mezzo di tibetani sono morti per opera dei cinesi, in un'atroce campagna di pulizia etnica che passa anche attraverso il corpo delle donne tibetane, le quali sono sottoposte a sterilizzazioni di massa, e nel caso siano incinte ad aborti forzati operati da personale medico cinese. A tale scopo, nei villaggi più remoti dove non esistono strutture ambulatoriali in grado di effettuare tali pratiche scellerate, vengono inviati automezzi attrezzati con sale operatorie per effettuare sterilizzazioni e aborti forzati.

In Tibet il genocidio culturale (la distruzione delle università monastiche, dei templi e del patrimonio artistico-architettonico, assieme all'emarginazione linguistica) è oggi accompagnato da un etnocidio per diluizione tramite la politica colonialista del trasferimento di popolazione cinese di etnia Han, migrante dalla sovrappopolata Cina verso il Tetto del Mondo, rendendo così i tibetani una insignificante minoranza nel loro stesso territorio: i cinesi già superano numericamente i tibetani, 8 milioni contro 6 milioni.
La ferrovia Golmud - Lhasa, dal disastroso impatto ambientale, facilita questo processo che vede i tibetani discriminati e svantaggiati nello "sviluppo" e "modernizzazione" che stanno correntemente trasformando l'economia e il paesaggio tibetani, favorendo i coloni cinesi e affidando loro tutti i ruoli decisionali.

La repressione delle libertà religiose è arrivata a tal punto che il semplice possesso di una foto del Dalai Lama è considerato un crimine. Il reato d'opinione viene generalmente punito con imprigionamenti arbitrari, atroci torture fisiche e psichiche, condanne a morte. Il numero dei dissidenti in prigione in Cina sono però un "segreto di stato".

Non si può continuare a chiudere gli occhi davanti alle drammatiche violazioni dei Diritti Umani dei popoli tibetani e birmani, ma anche di quelli Uighuri, Mongoli, dello stesso popolo cinese Han, dei praticanti della Falun Gong, pur di non disturbare manovre e accordi economici con la Cina, in una totale mancanza di etica della politica e dell'economia.

Certo la Cina, paradiso terrestre del capitalismo, che di comunista ha solo il nome e il sistema di potere a partito unico, ha armi micidiali nella competizione globale e ha portato nel breve tempo grandi vantaggi alle multinazionali.
In questa corsa ai profitti gioca un ruolo determinante lo sfruttamento di manodopera a bassissimo costo o addirittura a costo zero (detenuti nei campi di concentramento detti LAOGAI costretti a lavori forzati, anche 15 ore al giorno senza adeguata alimentazione, moltissimi muoiono per la fatica e la denutrizione). In Tibet vi sono almeno 24 Laogai dove spesso i Tibetani vengono uccisi ed i loro organi venduti sul mercato nazionale ed internazionale degli organi umani!!!

La dilagante sudditanza da parte di numerosi governi occidentali, (primi fra tutti quello italiano, con il recente vergognoso episodio del rifiuto da parte del Presidente del Consiglio Romano Prodi di ricevere il Dalai Lama), è sostenuta o meglio imposta da quei potentati economici che fanno affari d'oro con la Cina, ignorando deliberatamente i principi di libertà, democrazia e rispetto dei più elementari diritti umani. Tale criminosa connivenza sta inoltre svalutando il valore degli operai a livello globale. Come sostiene Han Dongfang, sindacalista cinese arrestato e torturato nel 1989 "... nessuno può competere con la Cina, perché nessuno può competere con la totale mancanza di diritti".

La feroce repressione in Tibet e il genocidio sistematico e programmatico operato ai danni della sua popolazione, gli orrori della dittatura militare birmana largamente appoggiata e supportata dal governo cinese, il giro di vite sul terreno dei Diritti Umani e Civili....... Sta crescendo un sempre più consistente movimento di opinione pubblica a livello sia nazionale che internazionale per il boicottaggio delle Olimpiadi di Pechino.


La Cina sta giocando nel nostro mondo, e noi dobbiamo farla giocare secondo le regole del nostro mondo a partire dal trattamento dignitoso dei lavoratori e dall'apertura delle comunicazioni, la libertà di espressione e di pensiero, l'auto-determinazione, l'abolizione della pena di morte.

In conclusione, va sottolineato il legame culturale tra il popolo tibetano e quello birmano, profondamente permeati dal messaggio del Buddha della Responsabilità Universale, dell'Interdipendenza Reciproca, entrambi conseguentemente portatori di una cultura politica globale di pace e dialogo.
Il problema del Tibet e quello della Birmania devono essere al centro di ogni incontro a livello internazionale.

Supportiamo con ogni mezzo l'eroica resistenza del popolo Tibetano, non permettiamo che la sua lotta guadagni per qualche tempo l'attenzione dei media per poi cadere nuovamente nell'oblio, come già accaduto in Birmania.

Non rimaniamo in silenzio. Perché il silenzio è sempre colpevole.


E' possibile inviare una e-mail di "Petizione" all'Ambasciatore Cinese in Italia (fac simile):

Sig. Ambasciatore Dong Jinyi
Ambasciata Cinese
Via Bruxelles, 56
00198 Roma Italia

Mail: chinaemb_it@mfa.gov.cn

Fax 0039 06 85352891

Oggetto: Libertà per il Popolo Tibetano

Esprimiamo la nostra preoccupazione per gli incresciosi fatti che stanno accadendo a Lhasa in Tibet con la feroce e ingiustificata repressione di manifestanti pacifici che chiedono il giusto riconoscimento del loro diritto all'Autonomia nella loro patria e terra Tibetana.

Chiediamo che la repressione cessi e che si apra un dialogo con le popolazioni locali per il riconoscimento dei loro diritti di vivere in pace e per il rispetto della loro cultura e tradizione.

martedì 22 gennaio 2008

Italia.it ha chiuso i battenti: ridateci i nostri soldi!!






Una notizia detta oggi "en passant" dal TG.
Non è trascorso nemmeno un anno di vita dall'inaugurazione di quello scandaloso ammasso di codice (chiamarlo portale è veramente troppo!) che sarebbe dovuto essere il biglietto da visita, il fiore all'occhiello rappresentativo del nostro Paese nel Web: (www.)Italia.it

Ci sono voluti più di un anno di sviluppo(!?!) e 7 milioni di Euro (c'è chi dice 45, ma voglio sperare che sia un errore, perchè 7 milioni mi sembrano già una cifra ingiustificabile!) per tirare fuori un vero e proprio obbrobrio informatico, un aborto inguardabile e inusabile sotto tutti i punti di vista.

Questo poi purtroppo non è un brano di un film di Alberto Sordi, ma era il benvenuto ufficiale di un nostro governante al sito Italia.it, nonchè l'invito a visitare la nostra Nazione; invito che sembra più una supplica di pietà di un povero cane bastonato:



Giustamente, già all'epoca del suo esordio, il sito fu aspramente criticato da molti blogger (tra i quali: Mac Blog - News & Riflessioni - Otherminds) .
Un'analisi di alcune delle pesanti lacune tecniche all'epoca rilevate può essere trovata su Rankfirst.info e possono essere ora rievocate, ribadendo e chiedendosi con quale criterio sono stati spesi 7 (o peggio 45) milioni di Euro, che sono una cifra assolutamente assurda da spendere per un portale che avrebbe dovuto semplicemente mettere in risalto le uniche cose che di bello ci sono rimaste in Italia: l'Arte, le splendide località turistiche (alcune oramai piene di mondezza!) dal nord al sud alle le isole e il cibo.

Il materiale grafico ispirativo per rappresentare l'Italia al meglio e pubblicare un sito "opera d'arte" all'altezza della situazione non mancava di certo, così come non mancavano e non mancano, in Italia, persone creative e designer degni di tale nome, che avrebbero fatto un capolavoro con cinquantamila Euro (più che sufficienti) e, probabilmente, anche volontari che a titolo gratuito avrebbero potuto fare sicuramente di meglio.
Cinquantamila Euro che (vergognosamente) non sono nemmeno bastati per pagare "solamente" il logo dell'inutile sito: un'ideazione grafica che ha fatto sicuramente rivoltare nella tomba i nostri Leonardo, Michelangelo e compagnia bella!!

Se fossimo stati una Nazione seria saremmo stati rappresentati al governo da persone capaci ed intelligenti che, prima di affidare (e sperperare) la realizzazione a non si sa chi, avrebbero consultato/indetto pareri e proposte anche e soprattutto da chi nel Web ci "vive", dal popolo di Internet, per farsi "prima" un'idea generale del chi, del come e del quanto. Soprattutto, non si sarebbe arrivati al punto di sperperare (in modo alquanto sospetto) una cifra spaventosamente spropositata, che avrebbe potuto essere impiegata in modo più proficuo, costruendo addirittura da zero un'azienda e facendovi lavorare e guadagnare famiglie intere piuttosto che fare ingozzare i soliti ignoti sulle spalle degli italiani.

Oggi questo "gioiello" italiano di architettura informatica è stato definitivamente chiuso perchè "non ha avuto il successo sperato" (sigh!).
Sono indignato, rivoglio i 7 (o peggio i 45) milioni di Euro indietro e in galera coloro che li hanno sperperati.
Invece di perdere altri soldi e tempo con indagini inutili tipo "vallettopoli", "scopopoli", ecc. quand'è che si comincerà ad ingroppare di brutto questa gente??? Bastaaaaaaa!!!!

giovedì 17 gennaio 2008

Sicurezza Informatica - Breve Guida per un Computer Sicuro 1



Predisporre un "povero" Computer ad affrontare le migliaia di insidie che inevitabilmente lo attenderanno quando si affaccerà per la prima volta in Internet è un "must", se vogliamo che perduri sano il più a lungo possibile, ricordando sempre che "prevenire è meglio che curare", e che affrontare il Web in modo impreparato è come lasciare scorrazzare una bella verginella in un'isola di depravati.

Moltissimi utenti sono all'oscuro o sottovalutano le minacce che possono colpire il proprio PC una volta collegati ad Internet:
si può oscillare dalla più raramente blanda, ossia beccarsi un piccolo Cookie spia (nota: non tutti i Cookies sono spioni ed anzi moltissimi sono indispensabili) od uno Spyware che traccerà a nostra insaputa le nostre attività private, sino alle più probabili, subdole e distruttive forme di attacco e controllo totale da parte di altri del nostro PC, come potrebbero essere i Trojan, i Worm o i Virus (generalmente chiamati Malware).

Si potrebbe dire quasi al 100% come Caronte: "Lasciate ogni speranza o voi ch'entrate” (Dante, Divina Commedia, Inferno, Canto III), per coloro che, ignari di ciò che li aspetta, osassero affrontare il Web con il Computer nudo come mamma lo ha fatto.

Proprio per evitare tutto ciò (e, nonostante tutto, si ricordi che nessun software di sicurezza al mondo può mai garantire l'integrità del proprio sistema al 100%, figuriamoci senza), ecco alcuni suggerimenti sulle precauzioni da adottare prima di gettarsi nella mischia del Web, in modo ben equipaggiato:


- Prima regola è l'avere installato sul proprio Computer un Sistema Operativo originale e aggiornato, ossia non craccato o di origine sconosciuta. Sembrerà banale dirlo, ma molti sistemi operativi di questa natura sono maliziosamente predisposti per essere controllati da remoto con Backdoor o Trojan proprio da coloro che li mettono in circolazione come specchietti per le allodole (il discorso vale anche per tutti gli altri software di origine sconosciuta).
Inoltre sarà bene, nel caso dei sistemi operativi Windows, di disabilitare tutti i servizi inutili e pericolosi che contribuiscono a rendere vulnerabile il sistema operativo stesso. Poichè è un intervento che richiede una certa conoscenza informatica, prima di attuarlo, documentarsi bene sul come e sul perchè.

I servizi più pericolosi e quindi da disabilitare assolutamente sono:

Telnet
,
Host di periferiche Plug and Play universali,
Messenger (non è il messenger MSN),
Helper NetBIOS di TCP/IP,
Registro di sistema remoto,
Gestione sessione di assistenza mediante desktop remoto,
Condivisione desktop remoto di NetMeeting.

Qui un po' di link utili per capire e attuare questo importante suggerimento:

- Servizi di Windows
- Introduzione ai servizi di Windows
- Disattivare i servizi non necessari
- Guida molto dettagliata (in inglese)

In ultimo, e non di poco conto, fare periodicamente un backup di tutti i dati/documenti sensibili presenti sul computer.


- Seconda regola installare solo software di sicurezza ben conosciuti e sperimentati, che potranno dare una certa affidabilità seguendo il detto: "Pochi ma buoni". Istallare troppi software per gestire la sicurezza potrebbe creare conflitti e rallentamenti al sistema operativo o tra i programmi stessi, pregiudicando proprio ciò che avrebbero dovuto fare, ossia mantenere il computer efficiente e sicuro, inoltre e peggio ancora, esistono software antivirus o antispyware di dubbia efficacia, che fanno proprio il contrario di quello che dovrebbero fare: a tale proposito prima di installarli è bene controllare elenchi appositi che avvertono circa la pericolosità di tali software, come quello del sito Spywarewarrior (in inglese).

Di seguito elencherò una "postazione tipo" con sistema operativo Windows XP, con installazione di software gratuiti di ogni categoria, ognuno dei quali (dopo molti test sul campo) ritengo il migliore sia come compatibilità/sinergia con gli altri software, che nel lavoro stesso che dovrà svolgere. La postazione tipo dovrà avere installati quindi:

- un Antivirus aggiornatissimo con rilevazione in Real Time (Autoprotezione).

Essenziale. Tra gli Antivirus gratuiti in circolazione ritengo sia il migliore Avira Antivir Personal Classic Edition (8.736.223 downloads nel 2007, fonte Chip Online Magazine), il quale ha un motore di scansione molto potente e un alto grado di rilevamento malware, oltre a non appesantire troppo il sistema operativo rispetto ad altri software ed integrarsi bene con gli altri dispositivi. La versione gratuita non dispone di una scansione in tempo reale per le e-mail, ma l'autoprotezione od una scansione apposita della cartella in locale contenente la posta elettronica, segnalerà comunque la presenza di malware, una volta scaricata e prima di aprirla.

Buone alternative ad Avira sono:

ALWIL avast! antivirus


Grisoft AVG Free Antivirus

Nota: Non installare mai due antivirus real time contemporaneamente sullo stesso sistema, ciò provocherà conflitti e malfunzionamenti!!

- Eventualmente (per i più scrupolosi) si può aggiungere anche un Antivirus aggiornatissimo senza rilevazione in Real Time (Autoprotezione).

Può essere utile ogni tanto effettuare scansioni di "controllo incrociato" con un altro antivirus; tra gli antivirus gratuiti senza la protezione in real time (non vengono rilevati dal centro di sicurezza di Windows), e quindi solamente con scansione On Demand (su richiesta) senza provocare conflitti con l'antivirus principale, la scelta può andare su ClamWin Free Antivirus.
Dal sito di ClamWin:" Occorre notare che ClamWin Free Antivirus non include uno scanner in tempo reale basato sull'accesso ai file, cioé, è necessario esaminare manualmente un file per rilevare un virus."

Alternative a ClamWin:

ArcaMicroScan (richiede anche le librerie vcredist scaricabili dal sito)


BitDefender Free Edition

La prima parte della guida termina qui. Se questo articolo riscuoterà interesse e verrà trovato utile, proseguirò la seconda parte inerente le altre regole e il resto dei software da installare.

 
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